La crisi dei chip comincia a farsi sentire anche nel mercato smartphone - HDblog.it

Volta: 06/Jun Di: kenglenn 594 Visualizzazioni

Finora abbiamo osservato le principali ripercussioni della crisi di disponibilità chip nei settori dell'automotive, delle schede video e delle console, ma i nodi stanno venendo al pettine anche per quello degli smartphone. L'ultima analisi di Counterpoint evidenzia come la crescita globale quest'anno sarà notevolmente inferiore alle aspettative per via delle difficoltà di approvvigionamento dei semiconduttori, causata principalmente dalla pandemia di COVID-19 (poi, certo, se non ci si fosse messa di mezzo anche la Ever Given saremmo stati tutti più contenti) e dal repentino incremento della domanda proprio dal mondo dell'automobile, sempre più tecnologico e connesso.

Nel 2020 gli smartphone spediti sono stati 1,331 miliardi, osserva Counterpoint: uno dei peggiori risultati degli ultimi anni, causato dalle fasi più acute della pandemia e dai lockdown più severi. Nel 2021 la previsione fino a qualche mese fa era di raggiungere quota 1,447 miliardi, invece ora è stata aggiustata a 1,414 miliardi. Si tratta di quasi 50 milioni di unità in meno, che ci allontana ulteriormente dal risultato del 2019 - l'anno di "normalità" più recente, in cui erano stati spediti 1,479 miliardi di smartphone. Ragionando in percentuali, la previsione di crescita è passata dal 9% (sempre su base annua) al 6% soltanto.

Gli analisti riportano che, secondo le loro fonti interne, i produttori hanno dichiarato di aver ricevuto solo l'80% dei chip ordinati nel secondo trimestre del 2021. E la situazione sembra in peggioramento: nel terzo trimestre è probabile che la media di ordini evasi scenderà appena al 70%. Counterpoint osserva che la crisi interessa un po' tutti i marchi del settore, ma alcuni più di altri. O, più precisamente: Apple meno dei concorrenti Android, come Samsung, Xiaomi e OPPO. È tuttavia interessante osservare che appena ieri vi segnalavamo del cospicuo allungamento dei tempi di consegna dei nuovissimi iPhone 13, quindi le considerazioni degli analisti potrebbero essere corrette in tempi brevi.

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Come dimostra Counterpoint stessa, fare previsioni attendibili in questa fase così caotica e complicata è molto dura, se non impossibile. I modelli che valevano prima non sono tornati a funzionare completamente, e non è nemmeno detto che lo faranno mai. In ogni caso, la maggior parte degli esperti ritiene che questa situazione di crisi si protrarrà ancora per diverso tempo: Potrebbe volerci addirittura il 2023 per assistere a una normalizzazione. Le grandi fonderie internazionali, come TSMC, Samsung e Intel, si stanno precipitando ad ampliare le loro fabbriche, ma il processo richiede tempo. La (magra) consolazione è che dopo la carestia seguirà l'abbondanza: quando tutte le fabbriche saranno a regime l'offerta supererà la domanda, e i prezzi, speriamo, caleranno in modo deciso.

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