Honor 50 recensione, l’ottimo smartphone ancorato al passato Honor 50 recensione, l’ottimo smartphone ancorato al passato

Volta: 15/Feb Di: kenglenn 751 Visualizzazioni

Honor è tornata. Dopo un periodo di assenza dovuto al ban statunitense che ha colpito la vecchia azienda madre Huawei, ora il marchio guidato da George Zhao ritorna in occidente pronta a riprendersi il proprio posto sul mercato.

Honor 50 è il primo smartphone del brand a sbarcare in Italia dotato dei Google Play Services da quando Huawei ha deciso di separarsi ma condivide con alcuni prodotti già visti più di quello che forse può sembrare. Riuscirà comunque a convincere gli utenti?

Premium ma penalizzato da un design poco originale

Non giriamoci molto attorno, questo Honor 50 esteticamente richiama alcuni prodotti dell’ex azienda madre Huawei come P50 e nova 9. È probabile che lo sviluppo ed il design di questo dispositivo sia iniziato quando ancora le due aziende facevano parte di un unico gruppo e condividevano diverse risorse. Speriamo che i futuri smartphone Honor, come già abbiamo visto con la gamma Magic3, abbiano delle linee decisamente più originali e che rivendichino l’indipendenza del brand.

Detto questo, Honor 50 è uno smartphone dalle dimensioni relativamente contenute ed è molto più maneggevole di altri prodotti attualmente sul mercato. Il peso di soli 175g e lo spessore contenuto a 7,8mm fanno una grande differenza, lo smartphone si maneggia con agilità.

La scocca in vetro curvo abbraccia le cornici arrotondate, le quali a loro volta si uniscono alla curvatura del vetro che protegge il display. Nonostante le cornici siano plastiche, lo smartphone in mano restituisce una sensazione di prodotto premium, anche se non ai livelli dei dispositivi dai materiali più pregiati che però costano a volte persino il doppio di questo Honor. I pulsanti producono un “click” secco e molto piacevole.

Il design a “doppio oblò” del modulo delle fotocamere personalmente mi piace, anche se Honor 50 ha lo stesso difetto di praticamente qualsiasi altro prodotto che posiziona i sensori fotografici in un angolo: posto su una superficie piana traballa, ma non in modo troppo fastidioso.

La colorazione da noi ricevuta in prova è forse la più noiosa tra quelle disponibili, tuttavia Honor ha portato anche nel nostro mercato alcune delle finiture scintillanti che aveva nei mesi scorsi annunciato per il mercato cinese.

Attenzione inoltre che lo smartphone non è certificato in alcun modo contro l’ingresso di acqua e polvere.

Colori naturali, dimensioni umane

Nonostante sia davvero difficile al giorno d’oggi trovare dei display di pessima qualità, soprattutto superata una determinata fascia di prezzo, è complicato mettere a parole quanto abbia apprezzato il pannello da 6,57″ di tipo OLED montato su Honor 50.

La curvatura laterale è graduale e non introduce troppi riflessi fastidiosi o porta a tocchi indesiderati sul display. I bordi sono molto sottili e le dimensioni sono, almeno a mio parere, della misura perfetta per poter utilizzare lo smartphone con una mano senza rinunciare ad un display sufficientemente grande per la visione di contenuti multimediali.

Non solo, su questa diagonale e per un prodotto di questa categoria la risoluzione FullHD+ rappresenta il giusto equilibrio tra una sufficientemente alta densità di pixel e il minor impatto sulle prestazioni rispetto ad un pannello QHD+ (risoluzione scelta ad oggi ancora solamente per i top di gamma e nemmeno per tutti).

Dal software è possibile inoltre impostare la frequenza di aggiornamento del display su 60Hz, per una maggiore autonomia, sul valore massimo di 120Hz, per la massima fluidità, e su un’impostazione dinamica che varia tra le due in base alle necessità. Una volta provata la piacevolezza d’uso di uno smartphone dalla frequenza di aggiornamento del display così alta vi assicuro che è impossibile tornare indietro.

I colori di questo display meritano un discorso a parte. Così come si presenta appena acceso per la prima volta, Honor 50 mostra a display dei colori decisamente naturali, piacevoli, davvero vicini alla realtà, qualcosa che ho davvero apprezzato. Ciò di cui però sono consapevole è che non a tutti piace questo look leggermente meno vivace di quello a cui siamo normalmente abituati con altri smartphone.

Potendo variare tra un profilo colore Naturale e uno Vivace dalle impostazioni del display e potendo modificare la temperatura del punto di bianco credevo sarebbe stato questione di un tocco riaccendere i colori del pannello OLED. Mi sbagliavo.

Vedete, il profilo che io trovo naturale e piacevole impostato di default è in realtà quello che nelle impostazioni viene chiamato Vivace, mentre quello che da sistema è definito Naturale (il quale applica automaticamente un profilo colore sRGB o P3 in base al contenuto visualizzato) ha una spiacevolissima tinta gialla che non è facile rimuovere nemmeno impostando il punto di bianco alla selezione più fredda possibile. Inoltre con il profilo Naturale ogni contenuto sarà ancora meno saturo.

Per quanto apprezzi moltissimo il profilo colori Vivace, non per tutti potrebbe essere la calibrazione preferita. Tenetelo a mente.

Nella parte bassa del display è nascosto un lettore di impronte digitali ottico mediamente veloce e abbastanza accurato. Forse complice la ridotta area di lettura del dito, non si posiziona né tra i più rapidi né tra i più accurati mai provati, anche se in linea di massima non presenta alcun tipo di problema e non è certamente un difetto.

Nella parte alta, invece, è presente un foro per la fotocamera frontale dalle dimensioni che forse potevano essere un po’ più contenute, non che sia un qualcosa che personalmente mi infastidisce.

Così fluido da non crederci

Utilizzando lo smartphone si potrebbe finire per essere ingannati dalla sua fluidità. Come ripeterò anche nella sezione della recensione dedicata al software, Honor 50 è uno smartphone incredibilmente fluido che a primo impatto potrebbe benissimo essere scambiato per un top di gamma.

Il chip che muove questo dispositivo non è però il più veloce tra le proposte di Qualcomm, si tratta invece dello Snapdragon 778G il quale è accompagnato da 8GB di memoria RAM e 256GB di veloce memoria interna (non espandibile).

L’ottimo SoC di fascia medio-alta ha sempre gestito al meglio ogni tipo di situazione durante l’uso quotidiano, dimostrandosi un validissimo alleato anche per delle sessioni di gaming tutt’altro che leggere.

League of Legends Wild Rift ha raggiunto senza difficoltà o singhiozzi i 60fps stabili anche nelle fasi più concitate del gioco, mentre in Genshin Impact (titolo più complesso) ha mantenuto costanti i 30fps con margine di potenza in eccesso, non riuscendo tuttavia a reggere l’impostazione a 60fps senza evidenti cali durante il gameplay.

SmartphoneGeekbench 5Geekbench ML3DMarkPCMark Work 3.0 Speedometer 2.0Jetstream 2
Single-coreMulti-coreCPUGPUNNAPIWild LifeWild LifeStress TestPerformance
Honor 5078329743919316132508(15,00 fps)2514 – 2486(98,9%)1234961,04 (±0,59)86044
Motorola Edge 2075627023829557952475(14,80 fps)2485 – 2451(98,6%)1329462,56 (±0,30)86363
realme GT Master Edition78427573428583112494(14,90 fps)2500 – 2379(95,2%)1267461,1 (±1,3)67446

L’uso di questo chip Snapdragon ha permesso a Honor di implementare su questo terminale anche la connettività 5G, mancante nella controparte Huawei nova 9 a causa del ban statunitense ancora in atto. Presenti anche Wi-Fi 6 e bluetooth 5.2, mentre la porta per il trasferimento dati è solamente una USB 2.0 anche se per fortuna di Tipo-C.

Dal punto di vista della dotazione hardware dedicata all’audio non c’è molto da dire. Non è presente un jack da 3,5mm per le cuffie, ancora caro a molti, e l’unico speaker presente è posto sul lato inferiore del dispositivo. La qualità audio di quest’ultimo non è completamente da bocciare, tuttavia lo smartphone manca di bassi e ad alti volumi sulle frequenze più alte tende a volte ad avere un suono metallico.

Una buona gestione energetica

Il corpo relativamente compatto di Honor 50 non ha permesso all’azienda di installare una batteria di dimensioni spropositate, dovrete “accontentarvi” di una cella da 4300mAh.

Nonostante questo, e nonostante l’uso del display alla frequenza fissa di 120Hz, Honor 50 è sempre stato in grado di raggiungere il momento in cui mi sono coricato a letto con circa 5 ore di schermo acceso all’attivo.

Nel test PCMark Work 3.0 Battery che noi eseguiamo con SIM inserita, connettività Wi-Fi presente e luminosità del display impostata al 50%, lo smartphone Honor è riuscito ad ottenere un risultato di 10:04h superando Motorola Edge 20 e le sue 9:27h.

Nel caso la batteria per voi non fosse sufficiente ad arrivare a sera o vi foste dimenticati di caricare lo smartphone prima di iniziare la vostra giornata, Honor include nella confezione un alimentatore da 66W in grado di passare dallo 0% al 70% in soli 20 minuti.

MagicUI ha bisogno di reinventarsi

A bordo di Honor 50 è installato Android 11 con personalizzazione proprietaria MagicUI 4.2. Con questo prodotto Honor è tornata finalmente alla carica dotando i propri smartphone dei servizi Google, per un periodo inaccessibili all’azienda a causa del ban statunitense che ancora oggi pesa sulle spalle di Huawei.

Ogni animazione è perfettamente fluida e da il meglio di sé con il display a 120Hz. L’apertura e la chiusura delle app, il multitasking, il movimento tra le schermate dell’interfaccia, ogni singola azione scorre su questo smartphone senza una minima incertezza.

Nonostante gli smartphone moderni facciano moltissima attenzione a questi aspetti del software e soprattutto vogliano mostrare al meglio le prodezze dei propri schermi ad alta velocità di aggiornamento, posso assicurarvi che Honor 50 nel periodo di prova mi è parso spesso più piacevole da utilizzare di alcuni flagship, cosa che mi ha lasciato senza parole.

Non so se si tratta della presenza di animazioni precise e ben disegnate o se davvero Honor 50 sfrutta meglio di altri prodotti il display a 120Hz, tuttavia se c’è qualcosa di cui non ci si può davvero lamentare è l’esperienza d’uso del terminale Android.

Tuttavia ho una forte critica da fare al brand capitanato da George Zhao: MagicUI ha bisogno di essere ripensata da zero. È un’interfaccia gradevole alla vista, ricca di funzioni utili, ben organizzata, è però ancora una copia quasi 1 a 1 della EMUI 11 di Huawei. Viene persino ancora utilizzato lo stesso tipo di numerazione per le versioni software delle varie build che utilizzava la vecchia azienda madre.

Se Honor vuole davvero dimostrare la propria indipendenza dal brand di Richard Yu deve darsi molto da fare da questo punto di vista come che con il design hardware!

È qui che casca il palco

Il comparto fotografico di Honor 50 si differenzia da quello di Huawei nova 9 per la presenza di un sensore da 108MP con lente f/1.9 come fotocamera principale. Generalmente gli scatti ottenibili sono discreti e accontenteranno la maggior parte degli utenti mainstream.

Se siete degli appassionati di fotografia, tuttavia, noterete subito alcuni piccoli difetti dovuti all’elaborazione dell’immagine, come ad esempio dei fastidiosi bordi che circondano le aree a differente contrasto (negli esempi qui sotto osservate da vicino i cavi elettrici o gli uccelli di passaggio che contrastano con il cielo azzurro). In alcuni scatti sono presenti aree sovraesposte o sottoesposte, in generale la gamma dinamica non è delle migliori.

Avvicinandosi a sufficienza al soggetto che si vuole fotografare, il grande sensore da 108MP produrrà una grande quantità di bokeh naturale, sfocatura che però in alcuni casi risulta davvero esagerata e che sarebbe potuta essere corretta almeno leggermente con lenti di più alta qualità.

Quando cala la sera, o semplicemente ci si trova in zone buie, la mancanza di stabilizzazione ottica si fa sentire. La modalità notte aiuta però a scattare delle immagini sicuramente più nitide e meno rumorose se il soggetto non è in movimento.

La differenza di dettaglio è notevole.


La modalità notte aumenta la gamma dinamica delle immagini salvando le ombre e non sovraesponendo le luci.


La fotocamera secondaria da 8MP ha delle lenti con apertura f/2.2 e campo visivo di 120°. Purtroppo anche in condizioni ideali questo sensore manca di qualità, restituendo scatti molto poco nitidi e sinceramente poco piacevoli. Gli ultimi due sensori da 2MP per macro e profondità, come continuo a ripetere da sempre, potevano benissimo essere risparmiati ed il budget a loro destinato poteva essere utilizzato per una migliore fotocamera secondaria.

La fotocamera frontale da 32MP f/2.2 invece si è comportata discretamente nelle nostre prove. Buona la gamma dinamica, naturali i colori, risultati non esageratamente elaborati, in generale molto valida per gli amanti dei selfie anche se non perfetta.

Honor ha come target per questo prodotto il mondo dei vlogger e ha fornito lo smartphone di una funzione multi-video che personalmente trovo molto originale. È possibile registrare a schermo diviso contemporaneamente con fotocamera frontale e principale, principale e grandangolare, oppure a schermo intero con la principale con un piccolo pop-up mobile dalla frontale. È persino possibile variare queste impostazioni mentre si registra, molto comodo!

Purtroppo la registrazione video si ferma a 1080p e 30fps con la fotocamera frontale, un po’ un peccato per chi vuole usare estensivamente Honor 50 per la registrazione di contenuti per i propri video o social. La fotocamera principale raggiunge il 4K a 30fps ma è consigliabile per qualità e stabilizzazione registrare in 1080p a 60fps/30fps.

Conclusioni

Honor 50 è un ottimo smartphone, su questo non ci piove. La fluidità nelle operazioni, il bellissimo display e la buona autonomia supportata da una ricarica veloce lo rendono un dispositivo che nella vita di tutti i giorni è piacevole avere con sé. Il corpo relativamente compatto e la grande maneggevolezza lo rendono facilmente utilizzabile ad una sola mano.

È però ancora fin troppo visibile il legame con Huawei sia in termini di design che per quanto riguarda il software, a conferma che molte delle risorse delle due aziende sono forse ancora condivise. Sicuramente ciò è qualcosa da tenere a mente, se la vostra aspettativa è quella di avere tra le mani il prodotto di una “Honor completamente rinnovata” questo non è ancora il prodotto giusto per voi.

L’incognita è il futuro, con Honor che dovrà dimostrare di sapersi reggere sulle proprie gambe anche senza l’aiuto, il personale, gli stabilimenti ed i centri di ricerca della ex proprietaria del brand.

Fatte queste dovute considerazioni, a parte il comparto fotografico leggermente sottotono (un peccato visto che l’azienda pubblicizza il prodotto proprio rivolto a influencer, vlogger e simili), Honor 50 è uno smartphone capace, fluido e piacevole che nella nostra prova ha dimostrato di non temere anche le attività più impegnative.

Il prezzo di lancio di 529,00 euro è forse un po’ troppo sopra le righe rispetto alla sempre più spietata concorrenza, ma attendendo le giuste promozioni o il naturale deprezzamento a cui tutti gli smartphone vanno incontro potrebbe rivelarsi un prodotto molto interessante!