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Nell’ambito della causa tra Apple ed Epic, Craig Federighi, ascoltato come testimone in difesa dell’approccio chiuso dell’App Store di iOS, ha ammesso la presenza di malware nel sistema operativo macOS, e l’ha reputata “inaccettabile”.
Federighi, volto noto di Apple anche al grande pubblico, è il vice presidente senior del reparto software di Apple che supervisiona lo sviluppo dei sistemi operativi iOS e macOS. La causa in cui ha testimoniato è quella che da mesi vede Apple ed Epic battersi - ora anche in tribunale - per la volontà di quest’ultima di non sottomettersi alle commissioni dell’App Store e di volere negozi di app di terze parti su iOS, compreso il proprio.
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Ed è proprio nell’ottica della diversa sicurezza di iOS rispetto a macOS che bisogna leggere la dichiarazione di Federighi. Ha quindi messo in luce la vulnerabilità del sistema macOS ai malware per rafforzare e difendere il concetto dell’approccio più chiuso verso l’esterno di iOS.
iOS può essere usato anche dai bambini e deve essere più sicuro
Lo si capisce molto bene dalle stesse parole di Federighi. Il giudice che presiede il caso gli ha chiesto perché iOS non possa adottare lo stesso modello dell’app store di macOS.
Federighi ha risposto: “Oggi abbiamo un livello di malware sul Mac che non troviamo accettabile. Se prendeste le tecniche di sicurezza del Mac e le applicaste all'ecosistema iOS, con tutti quei dispositivi, tutto quel valore, verrebbe investito (da malware, ndr) a un livello drammaticamente peggiore di quello che sta già accadendo sul Mac."
Federighi ha poi usato una metafora per spiegare le differenza tra Mac e iPhone. Ha detto: “Il Mac è un'auto. Puoi portarlo fuori strada se vuoi, e puoi guidare dove vuoi. C'è un certo livello di responsabilità". Ma, ha aggiunto, "è quello che volevi comprare, volevi un'auto".
La strategia di usare la possibilità di macOS di essere infettato da malware per rafforzare la posizione di iOS rischia però di danneggiare quella dei Mac, tanto che il giudice ha poi chiesto a Federighi se macOS è sicuro. E Federighi ha dato probabilmente l’unica risposta possibile. Ha detto che lo è “se usato correttamente”.
Federighi ha poi aggiunto: “Con iOS, siamo stati in grado di creare qualcosa in cui i bambini - diamine, anche i neonati - sono in grado di utilizzare un dispositivo iOS ed essere sicuri nel farlo. È davvero un prodotto diverso."
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