Da quando ha fatto la sua comparsa sul mercato, l’iPhone (il famosissimo smartphone della californiana Apple), originariamente ideato dal visionario Steve Jobs, è diventato l’oggetto di culto per tutti gli appassionati di tecnologia e non. C’è da dire che gli iPhone non sono esattamente economicissimi, sebbene l’azienda di Cupertino abbia lanciato dei modelli meno costosi il cui prezzo, nonostante tutto, spesso supera quello di smartphone ad elevate prestazioni di altre marche. Per questo motivo molte persone decidono di acquistare un iPhone di seconda mano. Se hai deciso di vendere il tuo Iphone nel florido mercato dell’usato, è opportuno che tu sappia esattamente come muoverti.
Indice
È necessario un contratto scritto?
Non è obbligatorio stipulare alcun contratto scritto. Nel nostro ordinamento, infatti, vige il principio di libertà delle forme [1]. Ciò vuol dire che, fatta eccezione per alcune categorie di beni, per cui la legge richiede tassativamente la forma scritta, i privati sono liberi di concludere i loro contratti anche solo verbalmente.
Capirai bene che, tuttavia, è sempre preferibile lasciare una traccia scritta della transazione. Un documento, infatti, ti tutela maggiormente a fronte di possibili equivoci e di future controversie. Se decidi di stipulare un contratto, quindi, potrai scriverlo o di tuo pugno (in duplice copia) e tu e l’acquirente dovrete apporre la vostre firme oppure, in alternativa, è possibile formare un documento telematico cui si dovrà apporre la firma digitale.
Cosa deve contenere il contratto?
Nel contratto devono essere identificati una serie di elementi:
Opera la garanzia per vizi?
È bene fin da subito evidenziare che, giustamente, per la vendita di beni usati tra privati valgono regole diverse rispetto a quelle vigenti per i professionisti che vendono beni di consumo. Nelle vendite di beni usati, dunque, il venditore è ritenuto responsabile solo dei difetti preesistenti alla vendita e non dichiarati o, addirittura, occultati [2]. Per contro, il venditore non è tenuto a prestare garanzia per il corretto fuzionamento del bene nel tempo.
Per fare un esempio, se la fotocamera dell’iPhone smette di funzionare correttamente dopo pochi mesi e la cosa non dipende in alcun modo dal venditore, di certo quest’ultimo non può essere ritenuto responsabile. È normale che, acquistando un bene usato, ci si addossi il rischio che questo possa da un momento all’altro smettere di funzionare in modo ottimale.
Ovviamente, è diverso il caso in cui il guasto era preesistente ma sia venuto alla luce solo in un momento successivo alla vendita, non per colpa dell’acquirente. In questa ipotesi, vi è l’onere per l’acquirente di comunicare il vizio prontamente al venditore (entro otto giorni), il quale si dovrà fare carico della riparazione o dovrà ridurre il prezzo [3].
Negli altri casi, si suppone che l’acquirente abbia diligentemente esaminato il bene e lo abbia accettato nello stato in cui si trova. Il consiglio è quello di farsi rilasciare una dichiarazione scritta dell’acquirente in cui dichiara di aver esaminato il bene e di non aver rinvenuto anomalie che ne compromettono l’utilizzo.
Queste diverso regime giuridico è giustificato dalla volontà di favorire le vendite di beni tra privati, rendendo inapplicabili tutte quelle disposizioni previste dal codice del consumo a tutela del consumatore che altrimenti renderebbero difficoltose questo tipo di operazioni. Ovviamente, nulla impedisce alle parti di accordarsi diversamente, prevedendo eventualmente anche una garanzia per vizi o di buon funzionamento per un certo periodo di tempo o, addirittura di escluderla totalmente (ma questo dovrà essere provato per iscritto).
Inoltre, se il tuo iPhone è ancora coperto dalla garanzia Apple della durata di un anno (o più, se al momento dell’acquisto hai pagato per l’estensione della garanzia), il tuo acquirente potrà beneficiare del servizio di Assistenza Apple Care.
Opera il diritto di recesso?
Anche in questo caso, per le vendite tra privati vale un regime giuridico diverso rispetto a quello previsto per le vendite disciplinate dal codice del consumo: non è possibile esercitare il diritto di recesso inteso come diritto di ripensamento. Questo diritto, infatti, è previsto solo nei confronti di un soggetto che esercita l’attività di vendita di beni e servizi in modo professionale (come un’azienda) e nel caso in cui la vendita sia avvenuta fuori dai locali commerciali o a distanza (il riferimento va agli acquisti online o effettuati tramite telefono).
Si tratta di ipotesi in cui il consumatore, o perchè colto alla sprovvista, o perchè non ha avuto modo di visionare il bene prima, non ha potuto riflettere adeguamente sull’acquisto. In questi casi, la legge gli riconosce il diritto di cambiare idea, tirandosi indietro entro il termine di quattordici giorni (che diventano dodici mesi se il professionista non ha menzionato questo diritto nel contratto) dalla conclusione del contratto o dal ricevimento del bene.
Devo emettere una fattura dell’acquisto?
Se si tratta di una vendita occasionale non c’è bisogno di emettere una fattura in quanto non sei tenuto al pagamento dell’Iva. Si definisce occasionale un’attività di vendita che si verifica di tanto in tanto, senza continuità.
Vediamo qualche esempio che può aiutare a chiarire il concetto in termini molto semplici.
Se decidi di vendere abitualmente cellulari usati, magari acquistati da altri privati proprio per quello scopo, allora devi emettere la fattura perchè sarei considerato come un soggetto tenuto al pagamento dell’Iva (e sarai quindi tenuto ad aprire la tua partita Iva).
Se, al contrario, sei un privato che si è semplicemente stancato del suo iPhone e desidera venderlo, allora non devi emettere alcuna fattura. Tuttavia, se vuoi lasciare traccia del pagamento, potrai redigere una ricevuta di pagamento contenente i tuoi dati e quelli dell’acquirente, la menzione del bene oggetto della vendita, il prezzo, la data e la tua firma.
Se per il pagamento decidete di utilizzare PayPal, non hai bisogno di emettere alcuna ricevuta di pagamento perchè tutti i dati saranno registrati nella transazione. In caso di pagamento tramite bonifico bancario è invece necessario fare espressamente riferimento al bene oggetto di compravendita nella causale del pagamento.
Il ricavato deve essere dichiarato all’Agenzia delle Entrate?
La vendita di un iPhone usato di tua proprietà non costituisce un’operazione che deve essere tassata. Tuttavia, se il denaro confluisce sul tuo conto corrente, potrebbe accadere che l’Agenzia delle Entrate ti possa chiedere una giustificazione del movimento. Per questo motivo è sempre utile lasciare una traccia (come un contratto scritto) che possa fornire una valida spiegazione dell’accredito.
Come posso trovare un acquirente?
Ci sono varie strade che puoi percorrere per trovare il tuo acquirente. Vediamole insieme.
Pubblica un post su Facebook
La prima cosa da fare quando vuoi vendere un iPhone è verificare che non ci sia già qualcuno disposto ad acquistarlo nella tua cerchia di amici e conoscenti. Sicuramente, la vendita sarà favorita dal fatto che esiste una conoscenza pregressa tra la parte acquirente e la parte venditrice.
Se desideri procedere in questo modo, pubblica un semplice post su Facebook per comunicare la tua intenzione di vendere. Per esempio, potresti scrivere: “Vendo il mio iPhone X, in ottime condizioni e senza graffi. La garanzia è ancora valida. Se siete interessati, contattami in privato per maggiori informazioni o per le foto”.
Generalmente, questo tipo di post riceve subito ottimi riscontri e, in più, non sei costretto subito a dire il prezzo richiesto, se non ti fa piacere farlo sapere a chiunque. Tra le altre cose, i tuoi amici potrebbero conoscere qualcuno che sta cercando un iPhone usato e mettervi in contatto.
In alternativa, sempre sfruttando Facebook, potresti vendere tramite Marketplace, la piattaforma del social network che permette agli utenti di vendere o acquistare beni.
Una volta raggiunta la pagina principale del social network dal tuo browser, clicca sulla scritta Marketplace che trovi come quarta voce nella colonna a sinistra e poi sul bottone blu “Vendi qualcosa”. Una volta cliccato, ti apparirà una schermata dove puoi inserire tutte le informazioni relative al tuo oggetto in vendita.
Inserisci quindi il modello di iPhone che vendi, segnala lo stato di usura e se presenta dei graffi o altro (comportati correttamente dichiarando tutti i difetti), comunica la presenza della garanzia o meno e della confezione o di eventuali accessori (gli auricolari, il filo usb per ricaricarlo). Soprattutto, inserisci molte foto in modo che i potenziali acquirenti possano constatare fin da subito con i loro occhi lo stato dello smartphone. Specifica, inoltre, se sei disponibile per una consegna o mano o per la spedizione (in tal caso, specifica anche se tramite Poste Italiane o tramite un corriere espresso e l’importo).
Compiuti questi passaggi, puoi iniziare a vendere. In questo caso, ovviamente, il post non sarà visualizzato solo dai tuoi contatti di Facebook, ma da tutta la comunità di Marketplace.
Vendi su subito.it
In alternativa, potresti pubblicare un’inserzione su subito.it, uno dei siti di annunci gratuiti più quotato sull’intero territorio nazionale.
Ti basta cliccare sul bottone rosso “Inserisci annuncio” per accedere al form da compilare con tutte le informazioni rilevanti per il tuo annuncio. Subito.it non ti obbliga a pubblicare una foto dell’oggetto in vendita ma, tuttavia, è ovviamente preferibile inserire delle immagini. D’altronde, se tu fossi un potenziale acquirente, non penseresti che il venditore abbia qualcosa da nascondere? È normale preferire chi, fin dall’inizio, si mostra trasparente.
Se vuoi, puoi rendere visibile anche il tuo numero di cellulare ma, nel caso in cui tu giustamente preferisca oscurarlo, gli interessati potranno contattarti anche tramite la piattaforma.
Attenzione però: può accadere che ti arrivino dei messaggi da parte di potenziali acquirenti che, in realtà, sono dei truffatori. Per questo motivo fai particolare attenzione ai messaggi scritti in un pessimo italiano e in cui ti viene richiesto di spedire lo smartphone in Africa. Soprattutto, non spedire mai prima che sia avvenuto l’accredito sul tuo conto.
Vendi in un negozio
Sempre più negozi di telefonia sono disposti ad acquistare il tuo smartphone usato. Ovviamente, dal momento che lo dovranno rivendere a loro volta, non ti aspettare che ti facciano un’offerta davvero competitiva.
Il consiglio è di prediligere questa strada se hai davvero urgenza di vendere, in caso contrario, aspetta un po’ di più e cerca di venderlo privatamente: sicuramente gioverà al tuo portafogli.
Backup
Il tuo smartphone custodisce tutti i tuoi dati, il che costituisce un motivo più che valido per cancellare tutto ciò che ti riguarda prima di vendere il tuo vecchio iPhone. Ovviamente, assicurati prima di aver fatto un backup, in modo da poter custodire tutte le tue informazioni sul computer o, eventualmente, per trasferirle sul nuovo telefono.
Puoi reperire maggiori informazioni in merito consultando questo articolo “Backup iPhone“.
iPhone e obsolescenza programmata
Certamente avrai notato che il tuo smartphone, aggiornamento dopo aggiornamento, non sempre migliora le sue prestazioni ma, al contrario, le peggiora. È un controsenso: se si aggiorna un software per renderlo maggiormente performante, come mai allora il tuo iPhone sembra sempre più lento? Questo fenomeno ha un nome: obsolescenza programmata.
In parole semplici, gli smartphone sono destinati a durare per un certo numero di anni per poi avere un drastico calo delle prestazioni. I consumatori, in questo modo, sono indotti ad acquistare i nuovi modelli con maggiore frequenza.
Per approfondire il tema puoi consultare questo link: Rallentamento vecchi iPhone: 59 cause contro Apple.
Smartphone lento dopo l’aggiornamento: che fare? GUARDA IL VIDEO
note
[1] Art. 1350 cod. civ.
[2] Art. 1490 cod. civ.
[3] Art. 1493 cod. civ.