C’è una tecnologia israeliana di nome Pegasus, finita nell’occhio del ciclone in questi ultimi giorni. Come scoperto da un’inchiesta del Washington Post, si tratta di un software che è stato utilizzato per hackerare e spiare migliaia di persone in tutto il mondo attraverso gli smartphone, e nella rete sono caduti politici, giornalisti, manager, attivisti, e via discorrendo. In totale sarebbero circa 50.000 le utenze spiate, e dislocate soprattutto in 10 paesi, Azerbaijan, Bahrain, Ungheria, India, Kazakistan, Messico, Marocco. Ruanda, Emirati Arabi.
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Il software, come scrive l’Adnkronos, riesce ad aggirare le difese degli iPhone nonché degli smartphone con sistema operativo Android, e durante “gli attacchi” vengono lasciate pochissime tracce, di conseguenza, è pressochè impossibile scoprirlo se non far analizzare il proprio dispositivo sotto la lente d’ingrandimento. Inoltre, le classiche password utilizzate per proteggere i propri telefoni risultano essere scarsamente utili in quanto Pegasus può introdursi senza troppi problemi e rubare foto, registrazioni, password, dati di localizzazione e quant’altro, e può addirittura attivare la telecamera e il microfono del dispositivo. Pegasus rientra nella famiglia degli spyware, che come facilmente intuibile dal nome, rappresentano dei virus in grado di spiare gli altri attraverso il telefono ma anche i pc e i tablet.
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PEGASUS, LO SPYWARE SPIONE. L’NOS SI DIFENDE: “TUTTE BUGIE”
Per entrare nell’apparecchio dell’utente ignaro, gli spyware sfruttano delle azioni dello stesso, come ad esempio cliccare su un link ricevuto via email. Spesso e volentieri questi virus vengono spediti via WhatsApp, sms o sui social, quasi sempre messaggi fake che inducono appunto il contatto a cliccare e a inserire i propri dati sensibili.
A produrre Pegasus è stato l’NSO Group, azienda israeliana leader nella produzione di spyware, e che ha elaborato quello strumento per monitorare l’attività di criminali e terroristi di rilievo. Intervenendo nelle scorse ore ha rimandato al mittente ogni accusa: “Detto chiaramente – afferma l’azienda, come si legge sull’Adnkronos – NSO Group è impegnato in una messione di salvataggio e continuerà a svolgerla nonostante tutti i continui tentativi di screditarne l’operato su basi false”. L’azienda ha fatto inoltre sapere che “continuerà a indagare sulla base di tutte le segnalazioni credibili di abuso” di Pegasus e “adotterà le azioni appropriate sulla base dei risultati di tali indagini”.
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