Le truffe su Whatsapp continuano ad essere un problema. Nonostante il trascorrere degli anni abbia reso più consapevoli gli utenti dei social – anche in virtù delle brutte esperienze con il phishing via mail – gli hacker continuano a cambiare strategia trovando nuovi modi per cercare di coglierci in fallo e di condividere dati personali o perfino l’account. Rispetto ai tempi in cui dovevamo preoccuparci delle catene di Sant’Antonio e dei messaggi truffa condivisi un po’ da tutti, ora il problema sono vere e proprie intrusioni all’interno del tuo profilo nel tentativo di ricattarti e costringerti a pagare un riscatto. Per questo motivo abbiamo raccolto le 5 truffe più comuni all’interno dell’app di messaggistica per aiutarti ad individuarle ed evitare di incorrere in rischi inutili.
Occhio ai link sui brand più conosciuti
È successo con Ikea, Ray-Ban, Gucci e tantissimi altri brand ancora: il classico messaggio-esca che prova a farti cliccare su un link malevolo per riuscire ad intrufolarsi all’interno del tuo telefono. Cancella tutti i messaggi che ti chiedono di partecipare ad un sondaggio, che promettono sconti imperdibili o che ti permettono di ricevere omaggi incredibili direttamente a casa. E se conosci la persona che te li ha inviati, contattala fuori da Whatsapp per avvisarla che il suo account è stato hackerato.
L’app-clone per ingannare gli utenti iOS
L’ultima truffa che circola per iPhone ti chiede di installare Whatsapp fuori da App Store promettendoti mille funzionalità in più e una serie di strumenti aggiuntivi che non esistono nella realtà. In realtà, al posto di Whatsapp installi un virus che può danneggiare il tuo telefono e rubare i tuoi dati personali, comprese le informazioni della carta di credito.
Whatsapp a pagamento
La più classica delle truffe che circola da anni all’interno dell’applicazione. Whatsapp tornerà a pagamento e per evitare che l'applicazione ti addebiti 1 centesimo per ogni messaggio o 1 euro di abbonamento mensile, dovresti condividere il testo con almeno 20 contatti, in modo tale da verificare che l'account sia valido e attivo; o peggio, cliccare su un link per certificare che l’account è attivo. Tutti questi messaggi sono bufale e se il primo è sostanzialmente innocuo perché ti chiede di far girare il messaggio, il secondo punta ad installarti un virus sul telefono per rubarti dati personali e numeri della carta di credito. Ribadiamolo ancora una volta: Whatsapp è diventata gratuita nel 2016 e non ha intenzione di tornare a pagamento.
Il social hacking
Immagina questa scena: ti arriva un sms sul tuo smartphone con un codice di sicurezza e, contemporaneamente, il tuo migliore amico ti scrive su WhatsApp che ha sbagliato procedura per iscriversi a un nuovo servizio e ha bisogno che tu gli inoltri la combinazione. Lucidamente sai che la cosa è strana e dovresti indagare di più, ma, se sei sovrappensiero e ti fidi di quella persona, glielo giri senza battere ciglio. Ecco, se lo facessi davvero, dopo pochi secondi ti ritroveresti sbattuto fuori dal tuo account WhatsApp senza avere più accesso a chat e contatti. Quei 6 numeri, in realtà, erano proprio il codice di sicurezza che servivano all'hacker per associare il tuo numero di telefono con un altro telefono e ricominciare lo spam con i tuoi contatti.La trappola è proprio questa: prima il criminale informatico colpisce un amico o un parente e poi cerca di ripetere la stessa truffa con tutti i contatti che riesce a trovare. E quindi, tornando al nostro scenario precedente, impersona un utente della tua cerchia di contatti facendo leva sull'effetto sorpresa per farti cadere nella truffa.Evita sempre di inviare questo tipo di informazioni.
Le chiamate vocali
Un’altra delle truffe più comuni riguarda le chiamate vocali dal falso call center, comuni soprattutto negli USA e nel Regno Unito. La tecnica è questa: i criminali vengono a conoscere il numero della tua carta di credito, ti inviano una finta mail in cui ti avvisano che è stato effettuato un tentativo di accesso al banking online e poi ti chiamano fingendosi operatori della banca che hanno bisogno del tuo PIN per bloccare gli addebiti fasulli. Questa truffa datata sta cominciando a prendere campo su Whatsapp provando a fare leva sulla versione Business e sul rapporto più stretto che si sta creando tra utenti e aziende all’interno dell’applicazione. Ma è abbastanza scontato evidenziare che la banca, se avesse bisogno di parlare con te, non ti chiamerebbe su Whatsapp e non ti chiederebbe informazioni personali al telefono. Nel dubbio rifiuta la richiesta e recati allo sportello del tuo istituto di credito per risolvere la questione di persona.
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