Abbiamo messo alla prova 12 lavatrici, di cui molte sono già in classe A o B secondo la nuova etichetta energetica, che dovrebbe aiutare a scegliere gli apparecchi più sostenibili per l’ambiente perché usano meno acqua ed elettricità.
Per la classifica che compare sull’etichetta energetica si tiene conto del consumo di acqua ed elettricità della lavatrice in un programma specifico, definito Eco 40-60, ovvero un programma, secondo la normativa, “in grado di lavare capi mediamente sporchi indicati per temperature tra i 40 e 60 °C”. Lo abbiamo messo alla prova in laboratorio.
Programma Eco 40-60: perché delude
Per le lavatrici situate nella classe energetica più elevata il programma Eco 40–60 comporta un notevole risparmio di energia. Fino al 74% in meno. Ma questa riduzione in alcuni casi si spiega: le lavatrici non portano l’acqua alla temperatura di 40-60 °C cui il nome del programma si riferisce. Per LG F4WV708S2E la differenza è notevole: l’acqua arriva soltanto a 27 °C. E il risultato, purtroppo, si vede sull’efficacia di lavaggio, che dalle 5 stelle (ottimo) del programma Cotone normale scende alle tre (sufficiente) del programma Eco 40–60.
Qual è il rischio? Che l’acquirente, non soddisfatto dei risultati del programma Eco, in realtà poi a casa finisca con l’usare il normale programma Cotone. In altre parole: il rischio è essere spinti dalla classificazione energetica a scegliere un prodotto, che poi nell’uso quotidiano si utilizza con programmi di cui l’etichetta energetica non si occupa.
I risultati del test sulle lavatrici ecologiche
La situazione emersa dal nostro test sulle lavatrici incentrato sul programma ecologico è variegata.
Le lavatrici con il programma Eco sciacquano male
Sempre deludente, invece, il risultato nel risciacquo nel programma Eco 40– 60 ottenuto da tutti i modelli: nessuno supera una stella, giudizio pessimo. Sul bucato dopo il risciacquo restano troppi residui di detersivo.
Insomma, l’etichetta energetica delle lavatrici, così come è regolamentata al momento, non sembra essere ben concepita. Ma come funziona la nuova etichetta energetica, che cosa riporta e in che cosa differisce da quella vecchia?
La nuova etichetta energetica delle lavatrici
Da marzo 2021 anche le lavatrici hanno la nuova etichetta energetica. Si tratta di uno strumento che permette ai consumatori di comprendere e confrontare meglio l’efficienza degli elettrodomestici.
La scala in uso in precedenza era fuorviante: a troppi apparecchi infatti erano state assegnate le classi con efficienza energetica più elevata (A+, A++ e A+++), mentre a seguito del divieto di vendita degli elettrodomestici meno efficienti, le categorie inferiori si sono svuotate. Alcuni elettrodomestici quindi, tra cui le lavatrici, sono stati riclassificati in base a una scala compresa tra A (massima efficienza) e G (bassa efficienza) al posto della scala da A+++ a G. Hanno quindi nella nuova etichetta una posizione inferiore rispetto alla precedente, ma questo non ne cambia l’efficienza energetica: è stata modificata solo la scala.
Ricorda infine che se vuoi sfruttare il bonus elettrodomestici puoi chiedere anche la vecchia etichetta: il bonus è valido soltanto per apparecchi di classe A+ o superiori e l’etichetta di prima vale ancora.
Nuova etichetta, cosa cambia
Ma nella nuova etichetta energetica delle lavatrici non è cambiata soltanto la scala: se vuoi sapere quali informazioni puoi trovare e quali differenze ci sono rispetto alla vecchia, puoi consultare la pagina dedicata alle lavatrici sulla piattaforma del progetto Belt, un progetto finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020, e che permette ai consumatori di avere tutte le informazioni che servono sull'entrata in vigore della nuova etichetta per molti dispositivi ed elettrodomestici.