Abbonamenti cellulari: le differenze rispetto alle tariffe ricaricabili
Il mercato di telefonia mobile in Italia è caratterizzato da un gran numero di tariffe ricaricabili prepagate. Queste soluzioni prevedono il pagamento di un canone mensile da parte dell’utente che per il mese successivo potrà beneficiare di un pacchetto composto da minuti, SMS e Giga.
Le offerte con abbonamenti cellulari presentano un approccio differente. In questo caso, il cliente va a sottoscrivere un abbonamento con l’operatore e può accedere subito al pacchetto di minuti, SMS e Giga previsto dalle condizioni contrattuali. L’addebito del canone mensile arriverà alla fine del periodo di fatturazione che, solitamente, è bimestrale.
Di conseguenza, scegliendo un abbonamento cellulare, sarà possibile utilizzare subito i bonus previsti dal contratto con il pagamento che arriverà solo successivamente. Questo tipo di soluzioni tariffarie, tipico del settore di telefonia fissa, nel mercato di telefonia mobile italiano è meno diffuso, almeno per quanto riguarda la clientela consumer.
In ambito business, invece, molte offerte prevedono la sottoscrizione di un abbonamento mobile in sostituzione della più tradizionale tariffa ricaricabile prepagata. Solitamente, sottoscrivendo un abbonamento si ha la possibilità di accedere a bonus maggiori rispetto alle soluzioni ricaricabili ma si dovrà fare i conti con un vincolo di permanenza ed eventuali penali in caso di recesso.
Abbonamento mobile con smartphone incluso
Le soluzioni che prevedono la sottoscrizione di un abbonamento mobile, in molti casi, consentono agli utenti di accedere a promozioni con smartphone incluso. In questi casi, il cliente che sottoscrive l’abbonamento riceverà anche uno smartphone o un altro dispositivo.
Il costo dello smartphone verrà diviso in un certo numero di rate (solitamente 24 o 30) che saranno affiancate o incluse nel canone dell’abbonamento cellulare sottoscritto dall’utente. In alcuni casi, per accedere a questo tipo di offerte è necessario versare un anticipo iniziale.
Gli abbonamenti con smartphone incluso possono presentare un doppio vincolo di permanenza da rispettare. Oltre al vincolo sull’abbonamento, infatti, c’è da considerare il possibile vincolo sull’acquisto rateale dello smartphone. Per evitare costi aggiuntivi, l’utente dovrà mantenere attivo l’abbonamento per tutta la durata prevista dal contratto.
La tassa di concessione governativa per gli abbonamenti cellulare
La normativa italiana prevede il pagamento di una tassa di concessione governativa per i soggetti privati e per le imprese titolari di una scheda SIM con abbonamento post pagato di tipo voce.
Tale tassa presenta un importo di 5,16 euro per gli utenti privati e di 12,91 euro per gli utenti business che hanno la possibilità di dedurre fiscalmente l’80% dell’importo.
In molti casi, la tassa prevista per gli abbonamenti cellulare non viene pagata direttamente dal cliente ma dall’operatore che, di fatto, include tale tassa all’interno del canone mensile pubblicizzato, come avviene con l’IVA.
La tassa di concessione governativa non è dovuta in caso di sottoscrizione di un abbonamento mobile che include esclusivamente una linea dati (senza possibilità di accedere alla linea telefonica). I titolari di una SIM ricaricabile, inoltre, non devono pagare la tassa.